La festa dei serpari si svolge a Cocullo ogni 1 Maggio, in onore di San Domenico Abate patrono di Cocullo, in cui sono conservate due reliquie del santo.
Questa festa antichissima che richiama ogni anno migliaia di turisti e fedeli, è uno spettacolo unico ed affascinante.
Infatti dopo la celebrazione della messa in onore del santo nella chiesa di San Domenico, avviene il caratteristico rito: la processione dei serpari. La statua di San Domenico viene ricoperta quasi interamente da serpenti e portata a spalla tra le vie del paese.
Il momento altamente suggestivo è dato dalla fusione di un rito cristiano con usanze pagane, che deriva dalla devozione di San Domenico protettore dal morso dei rettili, intrecciato al rito arcaico dei serpari, i manipolatori di serpenti. Ogni serpente ha sulla testa un segno di riconoscimento per poter essere individuato, a fine processione, dal proprio serparo che lo recupera e riporta in libertà nei campi. Il segno può essere un tratto colorato sulla testa o un numero o simbolo sul ventre dell’animale.
La figura di San Domenico è ancora oggi invocata per proteggersi dal morso dei serpenti, ma anche contro piogge e tempeste.
Per quanto affascinate sia la processione lo è ancora di più la tradizione e la storia che sta dietro ad essa, come l' usanza dei fedeli che visitano la chiesa di San Domenico a Cocullo di tirare con i denti la catena di una campanella, presente all’interno del santuario, per proteggersi dalle malattie della bocca; o l'usanza di raccogliere nella grotta all' interno della chiesa la terra benedetta per utilizzarla in diversi modi: tenuta in casa per proteggersi dal maligno, sparsa nei campi per favorire il raccolto e, nell’antichità, sciolta nell’acqua e ingerita contro le malattie.
Uno spettacolo unico e affascinante che vale la pena di vedere!