Per chi vive a Napoli o per chi è di passaggio, Nennella è una tappa obbligata. Non aspettatevi il ristorante con pietanze gourmet, anzi…in questa trattoria napoletana quello che conta è lo spirito, il divertimento, il sentirsi parte di una grande famiglia chiassosa. Andare “da Nennella” è a tutti gli effetti un’esperienza più che un semplice pranzo o cena.

Nennella si trova nel quartiere “Montecalvario” di Napoli, ma se chiedete informazioni alla gente del posto vi dirà che si trova “’ncopp’e quartieri”, un’area indefinita tra il Corso Vittorio Emanuele e Via Roma ex Via Toledo. Impossibile non notarla in quel cunicolo di vie perché vi accoglierà una fila quasi sempre lunghissima. Non vi fate però spaventare: il “buttafuori” non perde tempo e invita chi ha finito di mangiare ad andare via. Sentirete urlare, cantare, ridere, scherzare, apostrofare i clienti con simpatia solo ed esclusivamente se sanno stare al gioco. È così: Nennella è un posto dove bisogna immergersi, senza rimanerne mai da parte ad osservare.

Nennella è un vezzeggiativo che di solito si usa a Napoli per indicare le donne di bassa statura o le bambine. E Nennella è il soprannome che venne utilizzato anche per Elisabetta Vitiello, giovane donna dei quartieri che, durante la guerra, sbarcava il lunario cucinando e dando da bere ai giovani soldati americani o ai netturbini di zona.  Col tempo, alle bevande e alle colazioni, si aggiunsero un paio di piatti caldi storici: “’a zuppa ‘e carna cotta” (la trippa) e pasta fagioli. Così il locale riesce ad accogliere sempre più gente, allargandosi con altre sale interne.

Col tempo tutta la famiglia si mette a lavoro e la trattoria diventa un vero e proprio punto di riferimento nella città.

Alla trattoria Da Nennella non troverete mai lo stesso menù perché cambia ogni giorno a seconda degli ingredienti disponibili nei vari mercati storici della città. Il pranzo completo prevede antipasto, primo, secondo, contorno, pane, frutta, acqua e vino della casa. L’antipasto è il classico napoletano, crocchè di patate, arancini di riso, olive, verdure grigliate, salame napoli. I primi sono quelli della tradizione “povera” con alcune varianti: pasta e patate con la provola, pasta e fagioli, pasta e ceci, pasta e lenticchie, pasta e piselli, spaghetti olive e capperi, minestra di scarole e fagioli, vermicelli con i “lupini”, (vongole comuni, diverse da quelle veraci, ma, altrettanto saporite) e ancora la pasta al forno, la lasagna, pasta con il ragù. Anche i secondi sono molto vari e si va dalla frittura di alici fino alle “tracchie” (spuntature di maiale) arrostite.

Ultima cosa, quando dopo aver mangiato proverete ad andare via, sentirete i camerieri urlare in coro “a’cal u panar”, ovvero “manda giù il panaro”, un cestino che scenderà dal soffitto e vi raggiungerà fino alla porta per raccogliere la vostra macia. Provate a lasciarla e vedrete che festa!

I tre punti di forza:

Folklore: se volete davvero vivere un’esperienza autentica, dovete venire a mangiare in questa trattoria.

Qualità: cibo ottimo e cucinato con cura

Servizio: fatevi coinvolgere dai camerieri di questo posto, non ve ne pentirete.

 

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E-mail
dany_ilnapoletano@hotmail.it
Telefono
081 414338
Indirizzo
Vico Lungo Teatro Nuovo 103
Napoli
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Vico Lungo Teatro Nuovo 103 Napoli


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